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Perché anche i social network fanno parte del nostro curriculum
Posto dunque sono o sono quello che posto?
I social network sono diventati da qualche anno il naturale prolungamento della vita di ogni persona e di ogni lavoratore: la foto al pranzo fuori, un articolo sullo sport preferito, il commento del fatto politico del giorno e la foto profilo che rappresenta un reale avamposto della propria personalità. L’impalcatura di quello che viene pubblicato è diventata la struttura che sorregge la vita e viceversa, in un circolo che può diventare virtuoso o vizioso in base al mood che si sceglie di tenere nell’esistenza a portata di smartphone e computer.
Per questo ormai il social network in cui si gioca la partita dell’occupazione non è più solo Linkedin, ma lo sono tutti senza distinzione. Il profilo di ogni persona è parte integrante del Curriculum, un elemento che i responsabili delle risorse umane tengono in considerazione sia nella fase di ricerca e selezione di profili di alto livello, sia nella gestione quotidiana del personale. Non si tratta, o almeno non totalmente, delle opinioni che vengono esternate ma del modo e dello stile che si ha nella comunicazione. La brand reputation di un’azienda si basa anche sui propri dipendenti e sull’immagine che questi danno di loro e della loro vita. Ecco perché è necessario cominciare a pensare che i profili social assumano sul lavoro la stessa importanza che hanno ormai nella vita.
Una limitazione della propria libertà di espressione? Nient’affatto, ma la naturale conseguenza di quello che sono diventate le piattaforme di condivisione, e cioè una vetrina pubblica in cui esistono tutte le persone, nessuno escluso. E ogni profilo è un veicolo che può portare le persone verso diverse destinazioni, non positive o negative in sé ma differenti. Una comunicazione social più grintosa può essere funzionale a un certo percorso di ricerca e selezione, meno a un’altra. Su Instagram, Twitter e Facebook è sempre una questione di prospettive e di dare un diverso peso alle cose. I social network dunque possono diventare anche un valore aggiunto per emergere all’interno di un lungo processo di ricerca e selezione, il quid finale per far pendere la decisione da una parte piuttosto che da un’altra.
Eccola qui, la social reputation che assume sempre più peso specifico con il passare del tempo e diventa parte integrante del percorso, passato e presente, di ogni persona. Posto dunque sono o sono quello che posto? Entrambe le opzioni, perché chi decidere di esistere sui social network deve accettarne le conseguenze, sia positive che negative.